Strage di Crotone: il capitalismo continua a uccidere!
di Daniele Cofani
Mentre stiamo scrivendo questa nota, dopo l’ennesima tragedia consumatasi nel mar Mediterraneo nella notte tra il 25 e 26 febbraio, sono più di 60 le vittime recuperate, di cui 33 donne e 13 minori. Tra i minori trovati senza vita ci sono due gemellini di pochi anni e un neonato. Ci sono ancora decine di dispersi e il bollettino delle vittime potrebbe superare, nelle prossime ore, il numero di 100, che andrebbero a sommarsi ai 25 mila morti nel Mediterraneo dal 2014. Una vera strage che ha delle responsabilità ben precise!
L’imbarcazione proveniva dalla Turchia e trasportava immigrati provenienti da Siria, Iran e Afghanistan. Si tratta di popoli oppressi che subiscono saccheggi, aggressioni, guerre di conquista da parte dei Paesi capitalisti più ricchi (come sta avvenendo anche in Ucraina con l’invasione da parte della Russia di Putin e come da secoli accade nel continente africano che conta il numero maggiore di vittime nella strage del Mediterraneo).
L’imbarcazione è stata abbandonata a sé stessa al largo di Cutro in balia del mare in tempesta. Non è vero che non c’erano le condizioni per effettuare i soccorsi, tra l’altro a poche decine di metri dalla riva. La verità è che questi sono stati negati dal governo italiano, come anche dichiarato da un medico soccorritore, Orlando Amodeo, ai microfoni di «Non è L’Arena»: «Quei migranti potevano essere salvati. Non è vero che le condizioni del mare, come dicono Interni e Fiamme gialle, rendevano impossibile avvicinare la barca dei migranti. Noi abbiamo imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o forza 7. Io sono salito a bordo di quelle imbarcazioni qui in questi anni, abbiamo compiuto salvataggi in condizioni simili».
È evidente che questa ennesima strage ha delle responsabilità dirette: sono quelle dei vari governi italiani, che oggi trovano espressione nella propaganda politica razzista e xenofoba di Salvini e della Meloni, sempre pronti a fomentare l’odio contro gli immigrati come anche contro tutte le categorie deboli e oppresse.
Il nuovo decreto del ministro Piantedosi è frutto di questa propaganda che punta a criminalizzare l’immigrazione «clandestina» e a ostacolare la solidarietà e gli aiuti in mare delle navi Ong in nome di una fantomatica «protezione dei confini». Ma va ricordato che quest’ultimo decreto è solo l’ultimo di un susseguirsi di memorandum, accordi internazionali, leggi e decreti approvati e siglati negli ultimi decenni da tutti i partiti che sono stati al governo, dalle destre al M5s, dal Pd a Sinistra italiana: questi partiti di governo hanno nei fatti condannato a morte migliaia di immigrati e immigrate (1).
In tal senso contestiamo fortemente le dichiarazioni della Meloni e del ministro Piantedosi che puntano a nascondere le responsabilità del governo: un governo criminale che dobbiamo cacciare con le lotte. Ma condanniamo anche le dichiarazioni ipocrite degli esponenti del M5s, del centrosinistra e del Presidente Mattarella: quello che è accaduto non è stato un incidente, bensì una strage di cui è responsabile questo sistema putrito che continua a macchiarsi le mani di sangue per garantire il profitto di pochi miliardari attraverso sfruttamento, oppressione, distruzione e morte.
Il Pd in particolare, coi Decreti Minniti, ha aperto la strada ai successivi Decreti sicurezza di Salvini: il cambio al vertice, con l’elezione di Elly Schlein, non cambia la natura di classe di quel partito, sempre pronto a collaborare con le politiche xenofobe dell’Unione Europea (nel Parlamento europeo la Schlein ha sostenuto attivamente i trattati di Dublino, che prevedevano la «distribuzione» degli immigrati tra i diversi Stati europei: anche per lei gli immigrati sono merce scadente di cui liberarsi).
Mai come in questo momento è urgente sviluppare legami sociali di solidarietà tra lavoratori nativi e immigrati, combattendo ogni tipo di ideologia xenofoba e razzista, sviluppando una lotta politica unitaria, rivendicando l’abolizione di tutte le leggi su immigrazione e «sicurezza», come anche di tutte le leggi sul lavoro che hanno creato solo disoccupazione e precarietà. Partendo da queste basi è poi necessario continuare la battaglia fino all’abbattimento di questo sistema disumano, che, oltre a estorcere plusvalore dal lavoro degli operai, ci vuole divisi ed oppressi attraverso razzismo, maschilismo e omobitransfobia.
Note
1.www.partitodialternativacomunista.org/politica/nazionale/decreti-salvini-atto-terzo-come-ti-reprimo-il-dissenso