UNA FIRMA SCOLPITA NEL CEMENTO
Cosa pensare? Le forze dell’ordine iniziano ad avere paura del movimento No Tav e si chiudono in un fortino ancora più protetto? Oppure vogliono continuare indisturbati i lavori (che lavori?), pensando che dopo aver costruito quel muro tutti i valsusini si arrenderanno all’idea di riconquistare la Maddalena e di fermare questo devastante treno? Se è così, forse dovrebbero ancora conoscerci bene; non sarà un muro a bloccare ideali e speranze di chi crede ancora di riuscire a migliorare qualcosa in questa Italia che va a rotoli.
Una cosa è sicura: le forze dell’ordine si trovano in difficoltà, si sono accorte che la doppia rete col filo spinato non basta più, hanno bisogno di più sicurezza; d’altronde una struttura così attrezzata costa solo 90.000 euro al giorno…
Il lato positivo è che probabilmente con la costruzione di questo muro l’allargamento del cantiere è rimandato e la zona della baita non verrà ancora sgombrata. Proprio oggi, invece, i politicanti affaristi italo-francesi hanno ratificato l’accordo internazionale per drenare una montagna di soldi pubblici nelle solite tasche di pochissimi speculatori (tra i quali la cooperativa rossa CMC di Ravenna) che se ne fregano della volontà di una intera valle per costruire un’opera tanto dannosa quanto inutile
Ad ogni modo, muro o non muro, firma o non firma, i valsusini, con l’aiuto del movimento sviluppatosi in tutta Italia, si faranno sentire e non si arrenderanno, perché la nostra e una valle che resiste e i muri, spesso, sono fatti per essere abbattuti.
ORA E SEMPRE NO TAV!