Agile di Torino: no al fallimento!
di Giuliano Dall’Oglio*
Lasciamo
la parola ai lavoratori in lotta che ci spiegano quello che è accaduto: "L'Agile
si occupa di fibre ottiche ed anni fa fu acquistata dall'imprenditore aretino
Landi, già proprietario di Eutelia che si occupa di telecomunicazioni, il quale
decise di fondere le due società in una. A seguito della crisi nel settore
telecomunicazioni sono cominciati i primi problemi: i lavoratori non venivano
pagati, i Landi hanno deciso di disimpegnarsi dall'azienda e si sono resi
irreperibili. La soluzione adottata dal governo Prodi e Berlusconi poi è stata
quella di scorporare le due aziende e commissariarle entrambe. La situazione
attuale all'interno dell'azienda è molto grave: il 90% dei lavoratori sono in
cassa integrazione, coloro che lavorano non ricevono stipendi da due mesi e,
nel caso il periodo senza stipendi aumenti, non possono nemmeno fare causa
all'azienda perché si rischierebbe la definitiva chiusura.
Inoltre,
Agile vanta crediti per milioni di euro nei confronti del: Ministero degli
Interni, Ministero della Difesa, Ministero di Grazia e Giustizia e Rai a causa
di commesse mai pagate dagli stessi soggetti e già abbondantemente scadute. C'è
da aggiungere che Agile è fornitore di Eutelia e in questa situazione rischia
di non ricevere alcun soldo e ciò provocherebbe gravi ripercussioni sui 1500
lavoratori di Agile sparsi sul territorio nazionale.
A
rendere la situazione ancora più tragica è stato deciso il blocco amministrativo
delle fatture Eutelia che riguardano tra gli altri la Banca d'Italia, ConSip e
il Comune di Roma".
Di
fronte al rischio del fallimento di Agile ed Eutelia, Alternativa Comunista si
schiera dalla parte dei lavoratori in lotta delle due aziende e rivendica la nazionalizzazione
senza indennizzo e sotto controllo operaio di Agile ed Eutelia e il pagamento
degli stipendi arretrati.
*PdAC Torino