La scuola che vogliamo è antifascista, pubblica e di qualità!
volantino del PdAC per le scuole
A Firenze gli studenti di un liceo sono stati aggrediti da alcuni attivisti di estrema destra davanti alla loro scuola. Si tratta di un ignobile atto squadrista: Alternativa comunista è al fianco degli studenti fiorentini che in questi giorni stanno protestando. Condanniamo senza mezze misure questa aggressione, contro la quale il ministro dell’Istruzione Valditara non ha preso posizione, anzi: ha criticato, con tanto di minaccia di sanzioni, la Dirigente scolastica per una circolare interna volta a stigmatizzare l’accaduto…
Non è la prima volta che il ministro leghista offende studenti e personale scolastico. Basta pensare alle sue dichiarazioni sull’umiliazione come «fattore fondamentale della crescita» e ai ripetuti elogi della «meritocrazia» (che nei fatti significa esclusione di chi non ha risorse economiche). È un ministro che esprime il carattere reazionario del governo Meloni, un governo che dobbiamo cacciare per ridare dignità all’istruzione pubblica.
La scuola che vogliamo è antifascista, ma non solo: vogliamo anche una scuola veramente pubblica e di qualità.
Il nostro non è un antifascismo di facciata e strumentale come quello di alcuni esponenti del Pd, che si indignano dei fatti di Firenze mentre hanno contribuito alla diffusione di gruppi di estrema destra: lo stesso sindaco del Pd di Firenze, Nardella, ha permesso l’apertura di una sede di Casapound. Per respingere gli attacchi fascisti è necessario organizzare l’autodifesa degli scioperi, dei cortei e delle manifestazioni: solo costruendo comitati di lavoratori e studenti potremo sconfiggere l’estrema destra.
Dobbiamo anche ricordare che l’attacco alla scuola pubblica viene da lontano. Negli ultimi anni, tutti i governi – col contributo di tutti i partiti presenti in Parlamento, di destra, di sinistra o ibridi come il M5S - hanno tagliato i finanziamenti alla scuola pubblica, aumentato il numero di alunni per classe, ridotto il numero dei docenti, investito pochissimo nell’edilizia scolastica (molti edifici cadono a pezzi!), regalato soldi agli istituti privati. Anche il tanto elogiato Pnrr del governo Draghi è in realtà un imbroglio: le risorse sono inadeguate e non permetteranno di migliorare la condizione delle scuole; gran parte dei finanziamenti finiranno nelle tasche di aziende private (col pretesto della «digitalizzazione» e del «rinnovo degli arredi»).
Gli studenti sono le principali vittime di questo degrado, costretti a frequentare classi numerosissime in strutture fatiscenti senza laboratori adeguati, senza riscaldamento d’inverno e senza aria condizionata d’estate. In molte città centinaia di studenti non hanno potuto iscriversi nella scuola da loro scelta per «esaurimento dei posti disponibili». A tutto ciò va aggiunta la vergogna dell’alternanza scuola-lavoro (introdotta da un governo a guida Pd) che ha provocato molti feriti e persino tre giovanissimi morti.L’unica strada da percorrere per avere una scuola pubblica di qualità e per scongiurare il pericolo del fascismo è la strada della lotta di classe. Le studentesse e gli studenti devono unirsi a operai e lavoratori per rovesciare questo sistema e costruire un sistema economico e sociale che dia davvero importanza e dignità all’istruzione pubblica: il socialismo!