Partito di Alternativa Comunista

Portogallo. Scissione dal Bloque de Esquerda

Portogallo. Scissione dal Bloque de Esquerda

E' NATO IL MAS

Nuova sezione portoghese della Lit

In una festa con più di 300 persone, è stata annunciata la fondazione del Movimento Alternativa Socialista, Mas, a partire da ex-membri del Bloco de Esquerda (Be – Blocco di Sinistra) appartenenti alla corrente Ruptura/Fer (Ruptura/Frente de Esquerda Revolucionária).

La festa si è svolta lo scorso sabato, 10 marzo, nella sede della Voz do Operário*, a Lisbona. “Nonostante tutte le critiche che facciamo alla sinistra, abbiamo ben chiaro chi è il nemico dei lavoratori: il governo di destra e la troika. È da molto tempo che proponiamo un'alleanza di sinistra tra il Pc, il Be, i socialisti oppositori dell'austerità, gli indipendenti e ora il Mas per un ampia unità di lotta contro la troika e il governo Psd/Cds**”, ha detto Gil Garcia, dirigente del Mas.

La festa ha visto la partecipazione di delegazioni di varie parti del Paese come Barcelos, Braga, Coimbra, Marinha Grande, Amadora, Lisbona, Almada, Beja e Algarve. Erano presenti attivisti sindacali, studenteschi e del movimento popolare che vedono nel nuovo partito una speranza per una nuova azione politica senza i vizi della nuova e della vecchia sinistra, il cui centro è l'attività parlamentare e/o il mantenimento del controllo dell'apparato sindacale. Hanno partecipato alla festa anche i rappresentanti di vari partiti della Lega Internazionale dei Lavoratori – Quarta Internazionale (Lit), l'organizzazione trotskista internazionale di cui il Mas è sezione portoghese (tra i presenti anche dirigenti del Pdac). Dopo gli interventi di André Pestana (professore precario), Ángel Luis Parras, per Corriente Roja, dalla Spagna e Gil Garcia, per il Mas, c'è stato un concerto di musica portoghese.

Prima della festa, i membri di Ruptura/Fer hanno svolto il congresso di fondazione del Mas. Ruptura/Fer faceva parte del Bloco de Esquerda dal 1999, anno della sua fondazione e, pochi giorni fa, ha reso pubblica la sua uscita da questo partito in un manifesto con 217 firme. Al congresso di fondazione del Mas sono stati approvati il Manifesto Programmatico e lo Statuto. Da subito il Mas lavorerà per la sua legalizzazione [per potersi presentare anche alle elezioni, ndt] davanti al Tribunale Costituzionale, con la raccolta di 7.500 firme. A seguire un'intervista a militanti del Mas.

 

Domande e risposte sul Mas

 

Perché Ruptura/FER ha lasciato il Bloco de Esquerda?

Gil Garcia: Il Be nacque nella società e nella politica portoghesi come una boccata d'aria fresca e una grande speranza. Era un partito che poneva obiettivi e parole d'ordine di rottura, che diceva quello che nessun altro aveva il coraggio di dire. Essendo stato una grande speranza ha finito, nel giro di pochi anni, per rivelarsi una grande delusione. È passato a sostenere la causa presidenziale di José Sócrates, sostenendo la candidatura di Manuel Alegre alle ultime presidenziali. Il coraggio di sostenere posizioni che nessun altro sosteneva è sparito. Il Be è passato a difendere le stesse posizioni attuali del Ps sul problema del debito, ovverosia la rinegoziazione dello stesso. Dell'irriverenza è rimasto ben poco. Oggi il Be è più un partito istituzionale, parlamentare, rintanato nei corridoi del potere. Era allora il momento di recuperare l'irriverenza e il coraggio politico del Be delle origini. Questo è ciò che sarà il Mas.

 

Perché creare un nuovo partito?

GG: Contrariamente a quanto molti pensano non ci sono molti partiti in Portogallo. Quello che non esiste, e questo è ciò che è più preoccupante, è un determinato tipo partito, un partito di sinistra che si proponga di lottare per un nuovo 25 Aprile [il riferimento è al 25 aprile 1974, inizio della "rivoluzione dei garofani" in Portogallo, ndt], che inscriva nel suo programma la necessità di una rivoluzione sociale e politica che alteri sostanzialmente il tipo di società ingiusta che sempre più si viene sviluppando in Portogallo. Il Pc è ancora aggrappato a regimi a partito unico sul piano internazionale, come la Cina e la Corea del Nord. Il Pc e il Be hanno lo stesso orientamento sul problema del debito, ed esso passa attraverso la rinegoziazione delle scadenze di pagamento e dei tassi di interesse, il che significa che sono disposti a pagarlo. In realtà, vedo questi due partiti molto a loro agio nell'essere eternamente all'opposizione parlamentare, un opposizione “ben educata”, essi vivono delle sovvenzioni statali ai partiti politici. Abbiamo bisogno di un'alternativa. Così abbiamo lasciato il Be per costruire il Mas.

 

Qual è il programma del Mas?

GG: Il programma del nuovo partito inizia rispondendo alla guerra sociale in corso scatenata dal governo di destra, di Passos Coelho e Paulo Portas. Il rifiuto dell'austerità è una pietra angolare di tutto il programma, ma per rifiutare l'austerità è necessario affrontare la forza della destra unita al potere, con un'alternativa unita a sinistra. Malgrado tutte le critiche che facciamo alla sinistra attuale, abbiamo ben chiaro chi è il nemico dei lavoratori: il governo di destra e la troika. È da molto tempo che proponiamo un'alleanza di sinistra tra il Pc, il Be, i socialisti oppositori dell'austerità, gli indipendenti e ora il Mas per un ampia unità di lotta contro la troika e il governo Psd/Cds (entrambi componenti del Partito Popolare Europeo – ndTrad. ). La prima misura per tirare il Paese fuori dalla crisi, avrebbe dovuto essere la sospensione del pagamento del debito. Senza le risorse di miliardi di euro che ogni giorno escono dalle tasche di chi lavora (il 99% della popolazione) per andare direttamente al pagamento degli interessi del debito dei milionari, dei padroni della finanza, dei fondi vari e delle banche tedesche e francesi, non ci sarà alcun modo di creare occupazione in Portogallo e di farla finita con il taglio dei salari e delle pensioni.

 

Quali sono le differenze tra il Mas e gli altri partiti di sinistra?

João Pascoal: Oltre a quelle già menzionate, il Mas è diverso anche per un altro aspetto. Il Be ha il suo centro nell'attività parlamentare e vive dipendendo finanziariamente dai fondi di questa istituzione. Questo chiaramente fa si che la sua politica sia orientata alla conquista di voti e non per le battaglie quotidiane dei lavoratori. Il Mas è nato come un partito di lotta, di battaglia, che ha il suo centro nelle aziende, nelle fabbriche, nelle scuole, nei call-center. È lì, insieme ai settori più oppressi e sfruttati dei lavoratori, che si possono sconfiggere le misure di austerità e dare battaglia per un nuovo 25 aprile. Inoltre, siamo un partito che si autofinanzia, attraverso  i contributi dei suoi militanti e dei lavoratori e dei giovani che sono d'accordo con noi e ci sostengono finanziariamente.

 

Come agirà nella lotta sindacale?

JP: Ci sono due elementi chiave che differenziano la nostra azione sindacale. La prima questione è l'indipendenza di classe. La Ugt ha recentemente siglato un accordo vergognoso in sede di concertazione sociale, dimostrando che è al servizio dei padroni e non dei lavoratori. Ma anche la Cgtp, che ha lasciato i negoziati, nella sua azione privilegia la concertazione con i padroni e non una difesa chiara e conseguente dei lavoratori. Un esempio di ciò è la posizione del Fenprof nella lotta degli insegnanti del 2008, con la firma del protocollo d'intesa con il ministro dell'Educazione, che ha significato accettare un passo indietro storico per questa categoria. Inoltre, è comune per molti dei suoi sindacati di categoria rifiutarsi di difendere i lavoratori semplicemente perché non sono sindacalizzati, il che dimostra che sono più interessati alla difesa della loro organizzazione che alla difesa dei lavoratori. Infine, difendiamo la più ampia democrazia sindacale. Sia i sindacati della Cgtp che della Ugt prendono le loro decisioni in maniera del tutto separata dalla base. La maggior parte dei loro dirigenti sindacali è da diversi decenni in distacco sindacale, quindi assente dal posto di lavoro da troppo tempo. I lavoratori non sono presi in considerazione ne consultati sulle questioni centrali che li riguardano come lo scendere in sciopero, gli accordi aziendali, gli aumenti salariali, la perdita di diritti, la chiusura di aziende, ecc. Pensiamo che devono essere i lavoratori a decidere sugli aspetti principali della vita sindacale e delle aziende. Allo stesso tempo, i dirigenti sindacali devono essere distaccati a rotazione per rimanere legati alla quotidianità dei lavoratori.

 

Qual è il collegamento internazionale del Mas?

Sofia Rajado: Viviamo sempre più nell'era della globalizzazione. No è possibile una soluzione dei problemi dei lavoratori e dei giovani meramente nazionale. La classe dominante è organizzata a livello internazionale in istituzioni come l'Ue, l'Fmi, la Banca Mondiale, la Nato e l'Onu. Pensiamo che anche i lavoratori e i giovani devono essere organizzati a livello internazionale per poter affrontare la guerra sociale che i ricchi stanno scatenando contro l'ampia maggioranza della popolazione. Le manifestazioni di solidarietà alle rivoluzioni arabe o l'esistenza di una giornata globale di lotta mondiale come è stata il 15 Ottobre 2011 sono l'espressione di questa necessità e dei primi passi in questa direzione. Pertanto, l'intervento del Mas è anche a livello internazionale, come sezione portoghese della Lega Internazionale dei Lavoratori – Lit

 

Cosa pensi della lotta delle donne e di altri settori oppressi?

SR: Sappiamo che il capitalismo utilizza le differenze di genere, di colore della pelle, di orientamento sessuale o di nazionalità per sfruttare sempre più la classe lavoratrice. I settori oppressi sono colpiti in maniera ancor più brutale e acuta dalle conseguenze della crisi economica, come la disoccupazione e la povertà. Sappiamo anche che l'oppressione divide e indebolisce i lavoratori nella loro lotta contro i padroni e i governi. Il Mas è contro ogni forma di oppressione ed è pienamente impegnato nella lotta delle donne, dei neri, degli immigrati e degli omosessuali per i loro diritti.

 

Quali proposte ha il Mas per la crisi?

André Pestana: Solo sospendendo il pagamento del debito possiamo ottenere le risorse per rilanciare la produzione e creare occupazione. Anche per porre fine alla disoccupazione è necessario ridurre l'orario di lavoro, senza ridurre i salari. È necessario abbassare l'età pensionabile e fare un piano di opere pubbliche che generino più occupazione. Per fermare la rapina del Paese da parte dei banchieri, è necessario anche nazionalizzare le banche e le imprese strategiche, canalizzando queste risorse al servizio della creazione di posti di lavoro, al miglioramento dei servizi pubblici e delle condizioni di vita della popolazione. Perché non socializzare le banche quando sono in perdita e non quando sono in attivo?

 

Il Mas difende il socialismo?

AP: Noi rifiutiamo tanto le esperienze di gestione del capitalismo guidate dalla socialdemocrazia quanto i regimi dominati da un partito unico, come è accaduto in diversi Paesi nel mondo con i Partiti Comunisti (stalinisti ndTrad.). Ma pensiamo che la lotta per il socialismo, come superamento del capitalismo, non solo è sempre più attuale ma è una pressante esigenza per conquistare un futuro per i lavoratori e i giovani. Questa crisi dimostra che, contrariamente a quanto dicevano molti dopo la caduta del muro di Berlino, il capitalismo è incapace di risolvere i problemi fondamentali dell'umanità.

 

È possibile una nuova rivoluzione?

AP: Se il 24 Aprile 1974 avessero chiesto alla maggioranza del popolo portoghese se era possibile farla finita con la dittatura, la maggioranza avrebbe detto no. Trotsky diceva che tutte le rivoluzioni sembrano impossibili fino a che non diventano inevitabili. Quello che vediamo oggi in Nord Africa e nel Medio Oriente è che in Paesi dove le dittature hanno oppresso per anni la popolazione il proletariato ha preso il suo destino nelle proprie mani e sta facendo delle rivoluzioni. Noi pensiamo che in Portogallo abbiamo bisogno di un nuovo 25 Aprile, una nuova rivoluzione per fermare l'austerità imposta dalla troika e dal governo. Nelle fabbriche e nelle strade, i giovani e i lavoratori fanno i primi passi di questa battaglia. Noi crediamo nel coraggio e nella forza dei lavoratori per fare un nuovo 25 Aprile.

 

 

Intervista realizzata da Flor Neves

Traduzione dall'originale portoghese di Giovanni “Ivan” Alberotanza

 

Note

* Voce dell'Operaio – Società di Istruzione e Beneficenza, simile alle società di mutuo soccorso operaie, – fondata nel 1883 – ndTrad.

** Entrambi componenti del Partito Popolare Europeo – ndTrad.

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