PER LA SCONFITTA DI ISRAELE E DEGLI USA
I brutali attacchi militari che il regime sionista d’Israele sta da giorni portando contro la popolazione libanese, distruggendo le infrastrutture e terrorizzando civili inermi che non hanno la possibilità di abbandonare le città ed i territori sottoposti ai violentissimi bombardamenti, hanno raggiunto il loro apice con il bombardamento a tappeto della città di Cana e la distruzione di una palazzina nei cui sotterranei centinaia di profughi avevano trovato rifugio. La mattanza si è conclusa con l’assassinio di una sessantina di persone tra cui 37 bambini.
Lo sdegno che ha attraversato il mondo intero non ha però fermato le politiche di sostanziale avallo ed appoggio all’azione militare espansionista israeliana da parte dei governi dei paesi occidentali, come sempre proni ai diktat degli Usa che controllano i propri interessi nell’area mediorientale attraverso lo Stato vassallo sionista d’Israele. Dietro le timide richieste di cessate il fuoco da più parti avanzate si cela la volontà di consentire al regime sionista di finire il lavoro sporco in Libano così da poter avere le mani libere in Palestina.
In questo quadro, mentre l’Onu manifesta tutto il proprio servilismo nei confronti degli Stati Uniti, i governi imperialisti europei già si dichiarano disposti - beninteso, dopo che Israele avrà portato a termine il proprio piano - a puntellarlo e ad appoggiarlo militarmente attraverso la partecipazione di proprie truppe sotto le bandiere Onu o Nato, così da consentire il consolidamento dello status quo che deriverà da quest’ennesima azione militare e dall’occupazione sionista della Palestina. La politica estera del governo Prodi è, in questo senso, esemplare; mentre appare assolutamente in linea con la deriva governista che da tempo affligge Rifondazione comunista la sua posizione di sostanziale avallo della definitiva cristallizzazione dell’attuale assetto geopolitico in medioriente con l’insediamento di truppe di “interposizione” formate da caschi blu.
È necessario invece respingere le politiche criminali del regime sionista, chiamando i lavoratori di tutto il mondo a protestare energicamente contro lo Stato d’Israele e l’amministrazione Bush proclamando lo sciopero generale in ogni paese. È necessario far sentire alle masse arabe la solidarietà internazionale, chiamandole a liberarsi dalle suggestioni dell’integralismo religioso ed a sollevarsi contro i loro stessi governi nazionalisti che non intendono rompere effettivamente con gli interessi dell’imperialismo nordamericano e sionista. È necessario che gli stessi ebrei d’Israele comprendano che il loro Stato artificiale non rappresenta i loro interessi in quanto lavoratori, ma quelli del capitalismo imperialista.
• Per la sconfitta del sionismo e dell’imperialismo.
• Per la mobilitazione delle masse arabe contro Israele e l’imperialismo.
• Per l’abbattimento dello Stato sionista d’Israele; per i pieni diritti democratici del popolo ebraico in Palestina come minoranza nazionale, nel quadro dell’unità del Medioriente.
• Per una Palestina libera, laica e socialista nel quadro di una unità araba e socialista.
• Per una federazione socialista del Medio Oriente.