Partito di Alternativa Comunista

La caduta di Assad è una vittoria per il popolo siriano e per gli oppressi di tutto il mondo!

La caduta di Assad è una vittoria per il popolo siriano

e per gli oppressi di tutto il mondo!

 

 

Dichiarazione congiunta di organizzazioni comuniste

 

 

  1. La rivoluzione siriana iniziata con la rivolta popolare del marzo 2011, con progressi e battute d'arresto in questi tredici anni, ha portato l'8 dicembre 2024 alla caduta di una dittatura durata 54 anni. Si tratta di un evento storico, sia per il Paese stesso, sia per il popolo siriano, sia per il Medio Oriente e per il mondo. Ha liberato le masse popolari dal giogo della tirannia di Assad e ha distrutto una delle dittature più durature e brutali del mondo. Ha distrutto un pilastro dell'ordine imperialista in Medio Oriente, che era un fantoccio dell'imperialismo russo (Putin era uno dei suoi più importanti sostenitori) e del regime borghese-repressivo iraniano e che ha permesso ad Israele di non preoccuparsi del suo confine nord-orientale. La caduta rivoluzionaria di Assad - a prescindere dal suo carattere democratico non concluso - è una vittoria per i lavoratori e gli oppressi di tutto il mondo!
  2. Pur avendo sostenuto, fin dal 2011, la lotta di liberazione contro il regime di Assad, non ci siamo mai fatti illusioni né abbiamo dato sostegno politico alle direzioni del movimento che si battevano per la sua caduta. Ora condividiamo l'esultanza delle masse per la caduta della dittatura, ma non diamo né fiducia né sostegno politico al nuovo governo guidato da Al Jolani. Consideriamo l'Hts di Al Jolani e le altre fazioni come forze nazionaliste e islamiste filo-borghesi. Il rovesciamento del regime ha aperto un processo rivoluzionario nel Paese, in cui le masse stanno spontaneamente cercando di organizzarsi e punire gli assassini e i torturatori del vecchio regime. Tuttavia, i nuovi governanti di Damasco si oppongono a un approfondimento di questo processo rivoluzionario e vogliono costruire un regime borghese che sia accettato al tavolo delle potenze imperialiste e regionali. Per questo Al Jolani cerca di pacificare il processo rivoluzionario e di disarmare e smobilitare le masse.
  3. Denunciamo i partiti «socialisti», «comunisti» ecc che hanno sostenuto la dittatura di Assad come una cosiddetta «forza antimperialista» e ora ne lamentano la caduta. Diffondono calunnie contro la caduta di Assad, sostenendo la tesi ridicola di un complotto Usa-Israele. Questi amici dell'imperialismo russo e i loro alleati «dimenticano» che il regime di Assad non ha mai sparato un solo colpo contro lo Stato sionista di Israele per più di mezzo secolo. Se Israele avesse orchestrato la caduta del regime, perché il ministro degli Esteri israeliano denuncerebbe i nuovi governanti di Damasco come «banda di terroristi»? Se fosse vero che i sionisti accolgono con favore il nuovo governo, perché la loro aviazione lancia centinaia di attacchi contro obiettivi civili e militari in Siria per disarmare le forze rivoluzionarie? In realtà, lo Stato di apartheid israeliano avrebbe chiaramente preferito il mantenimento del regime di Assad. Non è un segreto che abbia mantenuto stretti legami con l'apparato di intelligence di Assad, come recentemente riportato da vari media, come Middle East Eye e persino dal reazionario sionista Israel Hayom. Sarà sempre una vergogna per lo stalinismo che i due partiti «comunisti» siriani abbiano fatto parte del regime di Assad fino alla fine e abbiano sostenuto la sua guerra controrivoluzionaria contro il popolo siriano dal 2011.
  4. Non siamo d'accordo con quelle organizzazioni di sinistra che, opponendosi alla dittatura di Assad, si rifiutano di sostenere la rivoluzione siriana perché denunciano la lotta tra i ribelli e il regime come un conflitto tra «forze reazionarie» in cui non schierarsi, come se la rivoluzione fosse un mero colpo di Stato che separa la profonda lotta popolare e democratica delle masse iniziata nel 2011 dal suo esito, cioè la guerra civile e l'offensiva finale dei ribelli avvenuta tra il 27 novembre e l'8 dicembre 2024, sostenuta e incoraggiata da milioni di persone nelle strade. Negano erroneamente il fatto che la vittoria popolare contro Assad sia una rivoluzione democratica incompiuta che i rivoluzionari devono sviluppare nel processo di rivoluzione permanente. È dovere dei rivoluzionari sostenere i processi rivoluzionari, anche se hanno un carattere incompiuto e limitato, differenziandosi dalle loro direzioni.
  5. Il compito principale delle masse è ora quello di difendere, approfondire ed espandere il processo rivoluzionario siriano, che deve difendersi dagli attacchi controrivoluzionari dei resti del regime di Assad. Tutti i tentativi reazionari di alimentare posizioni settarie e di discriminare le minoranze etniche e religiose devono essere respinti con la mobilitazione popolare. Allo stesso modo, le libertà democratiche appena conquistate devono essere difese dalle misure autoritarie del nuovo regime. Per resistere ai tentativi del nuovo governo di Al Jolani di dirottare la rivoluzione, le masse devono costruire le proprie organizzazioni indipendenti, riprendendo l'esperienza dei comitati di coordinamento della rivoluzione di inizio 2011, nei luoghi di lavoro, nei quartieri e nei villaggi; le milizie armate devono essere subordinate a tali consigli, insieme ai sindacati, alle associazioni studentesche, alle organizzazioni femminili, ecc. Come rivoluzionari, sosteniamo la formazione di un governo della classe operaia e dei settori popolari che nazionalizzi i settori chiave dell'economia sotto il controllo dei lavoratori e apra la strada a una Siria socialista.
  6. Su questa strada dobbiamo sostenere la lotta del popolo siriano per ottenere misure di emergenza col sostegno della mobilitazione popolare. Queste misure comprendono la richiesta di processare e punire i torturatori, di creare le condizioni per il ritorno di milioni di rifugiati, di garantire il pieno diritto di protestare e di organizzarsi politicamente e socialmente, di indire elezioni libere e democratiche, di garantire la piena uguaglianza delle donne in tutti i settori della società e di riconoscere il diritto delle minoranze etniche e nazionali - come il popolo curdo - ad avere un'autonomia e anche uno Stato separato, se lo richiedono. Le misure urgenti devono includere la nazionalizzazione senza indennizzo di tutti i beni dell'oligarchia degli Assad, la cancellazione dei debiti verso l'Iran e la Russia - i principali responsabili della devastazione del Paese - l'esproprio senza indennizzo delle aziende legate a questi Paesi, la sospensione del rimborso del debito pubblico al fine di utilizzare queste risorse per soddisfare i bisogni immediati del popolo siriano.
  7. Una Siria veramente libera deve essere indipendente ed espellere tutte le potenze straniere. Ciò significa chiudere tutte le basi militari imperialiste (sia russe che statunitensi). Allo stesso modo, dovrebbe espellere l'esercito turco, che serve solo agli obiettivi di Erdoğan di opprimere il popolo curdo e sottomettere la Siria. Di particolare importanza è la liberazione di tutti i territori occupati del Golan e l'espulsione delle forze israeliane.
  8. Il destino del processo rivoluzionario siriano è strettamente legato alle lotte di liberazione in tutto il Medio Oriente e all'emergere di un'alternativa politica rivoluzionaria in Siria. È quindi indispensabile che la rivoluzione siriana si leghi alla lotta di liberazione palestinese e dichiari il suo inequivocabile sostegno all'eroica resistenza contro l'occupazione sionista. Deve anche raggiungere le masse oppresse in Egitto, Giordania, Iran, Turchia e in tutta la regione e sostenere il loro desiderio di libertà, giustizia e dignità. Abbasso tutti i faraoni, i re e i sultani! Schiacciamo lo Stato sionista, portaerei dell'imperialismo nella regione! Per una Palestina libera, laica e democratica dal fiume al mare!
  9. Il compito delle forze più avanzate dei lavoratori e degli oppressi siriani è la formazione di una nuova alternativa politica rivoluzionaria, che miri a portare avanti la lotta per difendere, approfondire ed espandere il processo rivoluzionario: occorre sostenere l'organizzazione indipendente delle masse. Questa nuova direzione politica deve essere costruita in opposizione al nuovo regime e lottare per il potere dei lavoratori in una Siria socialista come parte di una federazione socialista del Medio Oriente.
  10. Le organizzazioni firmatarie di questa dichiarazione fanno appello a una campagna di solidarietà internazionale con la rivoluzione siriana nella sua difesa contro i nemici interni ed esterni. Tale campagna dovrebbe essere collegata alle attività di solidarietà con la lotta di liberazione palestinese. Chiediamo la revoca immediata di tutte le sanzioni contro la Siria. Inoltre, le organizzazioni operaie e popolari in Europa, Turchia e altri Paesi devono opporsi a qualsiasi tentativo dei governi reazionari di espellere i rifugiati siriani. Infine, chiediamo alle masse lavoratrici siriane di organizzarsi, in completa indipendenza dal governo guidato dall'Hts, per lottare per le rivendicazioni più radicali del popolo lavoratore e per il potere dei lavoratori!

Organizzazioni firmatarie

Lega Internazionale dei Lavoratori (Segretariato Internazionale) - Quarta Internazionale (Lit-Quarta internazionale www.litci.org)

Unità Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale (Uit-Ci, www.uit-ci.org)

Corrente Comunista Rivoluzionaria Internazionale (Ccri, www.thecommunists.net)

Invitiamo le organizzazioni che sono d'accordo con quanto sopra ad aderire a questa dichiarazione e campagna

 

 

 

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