Bologna: la violenza bestiale della polizia della Meloni
Comunicato del Pdac
Mercoledì 6 a Bologna la polizia, secondo modalità non nuove sotto i governi borghesi di diverso colore, ma di certo sentendosi incoraggiata dalla presenza dell'estrema destra al governo, ha caricato con particolare violenza il corteo seguito agli sgomberi di due occupazioni abitative.
Dopo aver sgomberato famiglie e studenti, la polizia ha caricato con violenza bestiale i giovani di Cua e Plat e chi manifestava per il diritto alla casa.
La vicenda è parte dell'inasprimento del clima repressivo contro chi sciopera (vedi le precettazioni di Salvini) e manifesta e che ha visto il varo, il 16 novembre, di tre disegni di legge che aggravano ulteriormente i «decreti sicurezza» di Salvini (ratificati e mai aboliti dai governi Conte1 e Conte2). Decreti che aumentano gli stanziamenti per i corpi repressivi, inasprimenti delle pene ai manifestanti per i «reati» di «resistenza a pubblico ufficiale» (che poi significa difendersi dagli attacchi polizieschi), blocchi stradali durante le manifestazioni e ulteriori garanzie di impunità alle forze repressive (1).
Le cariche del 6 sono state particolarmente violente. Molti feriti tra i giovani manifestanti. Una giovane compagna, Ilaria, ha denunciato poi un fatto di particolare gravità: oltre a essere stata manganellata in testa e sul volto, un agente (riconoscibile in foto e video) le ha sferrato un calcio in mezzo alle gambe, un atto con un evidente contenuto intimidatorio e di violenza maschilista e sessuale.
Il Pdac esprime la propria solidarietà a Ilaria e a tutti gli attivisti attaccati dalla polizia.
È evidente che il governo Meloni e le sue polizie, di fronte ai primi segnali di una ripresa delle mobilitazioni anche nel nostro Paese (come si è visto sul tema dei femminicidi e con le manifestazioni per la Palestina), si preparano, con decreti repressivi e violenza di piazza, a una possibile nuova stagione, nel nostro Paese come già in varie parti del mondo, di lotte operaie e studentesche.
Alla violenza degli apparati repressivi della borghesia dobbiamo contrapporre l'unità e lo sviluppo delle lotte e l'organizzazione dell'autodifesa.
Note
(1) Per un'analisi degli ultimi decreti repressivi si veda